San Lorenzo - L'architettura

* Le forme del sacro trovano nella chiesa di San Lorenzo un’altra declinazione, completamente differente da quella presente per esempio a Lama d’Antico: superato un ingresso anonimo si entra infatti in uno spazio articolato in cui forma e funzione si integrano permettendo di leggere la complessità e la ricchezza della religiosità medievale.*


La chiesa di San Lorenzo deriva la sua attuale denominazione dal nome della lama in cui è localizzata, mentre in origine era forse. secondo alcuni studiosi, dedicata a San Nicola, raffigurato all’interno della chiesa accanto alla Deesis dipinta nell’abside più interno. L’accesso alla chiesa, posto lateralmente. avviene da un ingresso di forma rettangolare e di dimensioni contenute, privo di particolari motivi architettonici o decorativi che lo identifichino immediatamente come accesso ad un luogo sacro. La chiesa presenta una pianta di forma quadrangolare ed è divisa in due ambienti, il naos (l’aula destinata ai fedeli) e il berna (o presbiterio, il luogo sacro riservato al clero officiante), da un’iconostasi molto ben conservata, risparmiata durante lo scavo della chiesa e funzionale alla ritualità greco- ortodossa. Un pilastro centrale divide l’aula in due navate, mentre un sedile in pietra corre lungo le pareti. L’iconostasi presenta due porte ad arco: la prima è affiancata da due finestrelle anch’esse ad arco, l’altra da una sola. Nel berna, ad un livello più alto rispetto a quello del naos, come si conviene per la parte più sacra della chiesa, si trovano due absidi, una prima di forma semicircolare e una seconda rettangolare. Accanto alle due absidi sono conservati, in discreto stato e addossati alle pareti, i blocchi litoidi adibiti rispettivamente a prathesis, dove venivano appoggiate le offerte del pane e del vino e si svolgevano i riti connessi alla consacrazione, e a diaconicon, su cui si poggiavano il vasellame e i paramenti liturgici.

Nell’aula, accanto al pilastro centrale, è scavato un profondo vano ipogeo dalla forma abbastanza indefinita, mai terminato e molto probabilmente connesso ad un uso successivo dell’ambiente rupestre. Il piano di calpestio della chiesa, in particolare nella parte del naos, presenta segni di un’attività di cava; alla stessa maniera anche l’esterno della chiesa è stato in passato, e probabilmente in più fasi, oggetto di escavazione per l’estrazione di materiali da costruzione. Immediatamente all’esterno della chiesa, durante i lavori connessi alla realizzazione del parco, sono venute alla luce due sepolture, cui una ancora contenente, per quanto in cattivo stato di conservazione, i resti della deposizione. Gli scavi archeologici condotti non hanno potuto però, per la mancanza di qualsiasi oggetto di corredo, definire la datazione della sepoltura, comunque riferibile, vista particolare localizzazione, al periodo di utilizzo della chiesa rupestre.

The church has an irreguiar rectangular iayout, divided into two rooms, the naos (the room for the worshippers) and the berna (or presbytery, the sacred area resesved for the officiating clergy), with extremely weli presetved iconostasis. The icon screen has twa arched doo,s: the front one has two side windows, whiie the one at the back has Iust one. In the berna, which Is slightly higher than the naos, there are two apses, one of which Is semi-circular and the other rectangular. Next to These stand the blocks of stone used as the prothesis and diaconicon. Two burlai chambers have been found outside the church, one of which stili contained the remains of a body, in a poor state af conservation.

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